Abbiamo precedentemente scritto che in natura ci sono stati pochissimi esempi di “super leader”. Nella realtà è molto più frequente trovare persone che, pur essendo dei buoni leader, esprimono al meglio solo una parte di queste caratteristiche avendo magari tutte le altre sotto forma di potenzialità ancora inespressa. Inoltre ognuno incarna il ruolo di leader in modo creativo, dosando, combinando e colorando queste qualità in modi diversi.
A questo proposito il solito Goleman individua 6 principali stili di leadership:
Leader Visionario
Il leader visionario condivide con i dipendenti la Mission e la Vision, l’Obiettivo Finale, e crea in azienda un clima particolarmente positivo. Questo stile aiuta e sprona il team quando l’azienda attraversa un momento di cambiamento.
Leader Coach
Il leader coach crea una connessione fra la Mission aziendale e i bisogni e valori del singolo lavoratore. Questo stile valorizza lo staff e rinforza le prestazioni eccellenti, in termine di quantità e qualità dei comportamenti.
Leader Democratico
Il leader democratico valorizza ogni dipendente, ne cerca l’appoggio o il consiglio prima di prendere decisioni, e crea un ambiente partecipativo, che responsabilizza e valorizza ogni singolo membro del team. Questo stile è utile al clima lavorativo, aumenta la produttività, e permette al Leader di ottenere buoni feedback.
Leader Sociale o Affiliativo
Il leader sociale ha come obiettivo di creare armonia nel team e nei rapporti. La relazione è al centro. Questo approccio è utile a creare un team coeso e compatto.
Leader Battistrada
Il leader battistrada è un precursore, colui che traina il gruppo ed è focalizzato all’obiettivo. Il leader può essere visto come “inarrivabile”, eccessivamente determinato e poco empatico. Se questo approccio è estremo nel leader, incute ansia nei dipendenti. Questo stile è ottimo se ci si affaccia su nuovi mercati, ma se costante, mina l’essenza del team working.
Leader Autoritario
Il leader autoritario è persona che preferisce farsi rispettare piuttosto che farsi ammirare dallo staff. Impone la Vision, in modo esplicito o implicito crea sensibili asimmetrie nelle relazioni, non accetta repliche. Motiva il personale in modo coercitivo (“non accetto fallimenti, altrimenti…”), crea un clima aziendale teso nel quale i singoli difficilmente si prendono responsabilità, per paura di deludere il leader. Il leader viene seguito per evitare eventuali punizioni. Fintanto che è presente (nella stanza, in azienda), il team esegue ogni regola da lei/lui imposta, ma in sua assenza questo non è garantito, e anzi è fonte di forte critica: l’eccessivo uso di rigide regole, ottiene l’effetto contrario, e crea nel team un malcelato “desiderio di evasione e trasgressione”. Questo stile è consigliato solo in casi di emergenza e crisi finanziaria.
A seconda dello stile di conduzione del leader, si possono creare diversi stili di setting di gruppo. Questo sarà l’argomento del prossimo articolo relativo alla Leadership e Leader.
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