“Trattate un essere umano per quello che è, e rimarrà quello che è.
Trattate un essere umano per quello che può e deve essere,
e diventerà quello che può e deve essere”.
(Johann Wolfang Goethe)
Quali sono le qualità di un buon leader?
Continuiamo a parlare di leadership e leader approfondendo questa volta l’aspetto delle competenze e delle caratteristiche del leader. Essere un leader all’interno di un gruppo comporta necessariamente possedere ed esprimere una serie di peculiarità che permettano di sostenere il peso di questo ruolo. Vediamo quali sono alcune delle qualità che un buon leader incarna:
E’ capace di avere FIDUCIA
Non si intende che ripongono fiducia in chiunque e in tutte le proposte… hanno però la capacità di essere predisposti ad avere un pensiero ottimistico verso i collaboratori e verso il futuro, pur essendo consapevoli delle difficoltà oggettive che incontreranno.
Vede opportunità in instabilità e incertezza
Problemi imprevisti, ostacoli imprevisti, grandi crisi … c’è chi di fronte alla tempesta si chiude in casa e chi costruisce mulini a vento perché vede la crisi come un’opportunità. Un vero leader utilizza gli ostacoli esterni per riorganizzare, rimodellare, ri-creare, senza tralasciare di rassicurare, motivare e ispirare i propri collaboratori; tutto questo crea una evoluzione che rende l’organizzazione molto più forte.
Porta in campo le proprie emozioni
I buoni capi sono professionali. I veri leader condiscono l’elevata professionalità con entusiasmo sincero quando le cose funzionano, sincero apprezzamento per gli sforzi dei collaboratori, delusione sincera di fronte alle sconfitte. Festeggiano, si preoccupano, talvolta possono essere scoraggiati o arrabbiati. Però sono capaci di grandi passioni e sanno che questo è ciò che li contraddistingue e li rende degni di essere seguiti.
Capacità di provare RISPETTO
Si tratta dell’innata capacità di portare rispetto al di là dei ruoli e compiti delle persone, siano esse collaboratori, pari grado, fornitori, superiori; Egli dimostra anche la dovuta deferenza nei confronti dell’azienda per cui lavora, sentendosi parte di essa e trattandola come un bene superiore di cui bisogna aver cura.
E’ umile e sa sporcarsi le mani
Un leader degno di rispetto sta in mezzo alla sua gente e si rimbocca le maniche insieme ai suoi collaboratori. Conosce l’umiltà al punto da non aver alcun bisogno dello scranno da cui dettare ordini. Fa insieme agli altri senza farsi però sfruttare dai suoi collaboratori.
Ha coraggio
Il leader indimenticabile emerge perché è coraggioso: egli sa che le decisioni approvate da tutti sono facili da prendere. Egli è però disponibile ad andare oltre, prendendo delle posizioni a volte impopolari, accettando le resistenze che il resto del gruppo può opporre, avendo anche la pazienza e la forza di far accettare a tutti il rischio e il maggior lavoro che queste decisioni comportano, in vista di un risultato eccellente.
Persegue uno scopo più Grande
Mentre un manager lavora per raggiungere gli obiettivi aziendali, un leader, mentre lavora per il raggiungimento degli obiettivi aziendali, fa crescere i propri collaboratori, infondendo in loro sentimenti di orgoglio e autostima e senso di appartenenza; un leader non persegue solo i risultati economici; egli cerca di aiutare gli altri a livello personale e professionale attraverso l’uso dell’empatia.
Le competenze personali
Goleman, Boyatzis e McKee (2002) declinano le competenze personali del leader in maniera ancora più precisa andando ad inquadrarle in 4 aree così definite:
In particolare consapevolezza di sé significa:
- essere consapevoli del proprio stato emotivo;
- saper leggere quanto avviene al proprio interno;
- saper riconoscere l’impatto che tali stati o emozioni provocano su di sé e sui propri.
Tale lucidità implica la possibilità di attuare i seguenti comportamenti:
- saper fare una autovalutazione precisa riconoscendo i propri limiti e i propri punti di forza;
- capire cosa va migliorato e capacità di accettare le critiche costruttive e i feedback;
- avere fiducia in se stessi e assumere consapevolezza del proprio valore e delle proprie abilità.
- Gestione delle proprie emozioni: un leader è in grado di gestire le proprie emozioni e stati interni negativi in ogni situazione, riuscendo anche a incanalare questi stati ed emozioni verso finalità costruttive. Un buon leader ha la capacità di restare calmo e lucido anche in situazione di stress elevato o durante una crisi.
- Trasparenza: saper essere trasparenti significa vivere allineati con i propri valori. La trasparenza consente onestà e integrità: questo tipo di leader può permettersi di ammettere apertamente i proprie errori o mancanze; questo li autorizza a opporsi ai comportamenti non etici dei suoi collaboratori invece di fingere di non vederli. Proprio per questo egli ispira fiducia.
- Adattabilità: il leader sa essere flessibile e si sa districare di fronte ad ostacoli o a situazioni critiche senza perdere concentrazione ed energia. Egli ha sviluppato la capacità di adeguarsi con fluidità ai cambiamenti richiesti dall’organizzazione cogliendo rapidamente informazioni e realtà nuove.
- Orientamento al risultato: i leader con questa competenza hanno standard personali elevati che li spronano a cercare costantemente il miglioramento delle prestazioni proprie e dei collaboratori in un’ottica di raggiungimento di obiettivi eccellenti.
- Iniziativa: i leader consapevoli di possedere ciò che occorre per controllare il proprio destino, eccellono nello spirito di iniziativa e nella creatività. Non restano in attesa ma colgono le opportunità, oppure le creano.
- Ottimismo: un leader ottimista sa assorbire i colpi interprendo e utilizzare l’errore e la sconfitta più come opportunità che come una minaccia. Egli sa guardare positivamente i suoi collaboratori e si aspetta il meglio da loro.
- Empatia: le persone dotate di empatia hanno la capacità di captare i segnali emotivi che arrivano dai loro interlocutorio dal suo gruppo di lavoro. Questa dote gli permette di avere un ascolto attivo e di riuscire a mettersi nei panni degli altri.
- Consapevolezza dell’organizzazione: un leader con una buona consapevolezza sociale possiede in genere anche quel minimo di acume strategico che gli permette di identificare le reti sociali del suo ambiente, riuscendo a leggere le norme implicite nei rapporti di potere e andando ad attingere da essi le risorse necessarie.
- Orientamento al cliente: si tratta di promuovere nell’organizzazione un clima emotivo tale per cui i collaboratori a diretto contatto con la clientela saranno in grado di mantenere relazioni equilibrate e soddisfacenti per il cliente stesso.
- Leadership ispiratrice: chi possiede questa dote è in grado di creare una risonanza positiva nei propri collaboratori. Questo avviene mostrando loro una visione ideale del proprio lavoro; questi leader sanno ispirare il proprio gruppo descrivendo una missione condivisa in una maniera così coinvolgente che tutti si sentono stimolati a migliorare le proprie prestazioni per seguirlo in questo scopo comune. Allo stesso tempo quindi essi sanno come influenzare le persone suscitandone l’interesse e persuadendole a seguirlo.
- Sviluppo delle potenzialità altrui: quando un leader ha un autentico interesse verso le persone di cui si occupano, in genere si innesca una dinamica di sviluppo reciproco delle potenzialità. Infatti il leader sarà interessato ad accrescere le capacità di ogni membro del suo gruppo sia fornendo feedback sia fornendo un esempio a cui ispirarsi; contemporaneamente i membri del gruppo saranno portati a fare del loro meglio per non deludere le aspettative del proprio mentore.
- Agente di cambiamento: a differenza dei manager che tendono a coltivare lo status quo, i leader intravedono la necessità di un cambiamento promuovendo un nuovo ordine delle cose. Se sono abbastanza bravi sono anche in grado di superare le naturali resistenze al cambiamento che ogni sistema tende a utilizzare per proteggersi.
- Gestione dei conflitti: questa è una capacità indispensabile. Il vero leader non è mai spaventato dal conflitto poiché sa che esso è una dinamica naturale all’interno di ogni gruppo. Egli sa anzi utilizzare questa dinamica per far emergere le problematicità dello status quo e trovare una negoziazione verso un nuovo modo di lavorare.
- Lavoro di gruppo e collaborazione: si tratta di saper fare un gioco di squadra in cui ogni componente è importante per il raggiungimento dell’obiettivo. Il leader capace di creare collaborazione indice tutti a impegnarsi con entusiasmo dedicando molto tempo a cementare delle relazioni profonde fra i membri del suo staff.
Ovviamente in natura esistono pochissimi esempi di leader in grado di incarnare tutte le caratteristiche sopra elencate… pensiamo a Gandhi, Mandela… forse Superman…
Il prossimo articolo tratterà dei 6 principali stili di leadership, sarà interessante scoprire se conosciamo qualche leader con una delle caratteristiche che andremo ad analizzare.
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